Controindicazioni impianti zigomatici

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Rischi e opportunità

Purtroppo il fenomeno dell’edentulia è molto diffuso, soprattutto negli over 65. Cresce infatti il bisogno di soluzioni odontoiatriche efficaci e dai tempi operativi contenuti. È ciò che ha condotto all’ascesa dell’implantologia zigomatica, che, nell’arco di appena qualche giorno, consente il posizionamento di una protesi fissa. Possono approfittarne quanti soffrono di serie forme di atrofia ossea o malattia parodontale. Ma quali sono le controindicazioni impianti zigomatici?

Impianto zigomatico rischi: tutti i fattori da considerare

In merito alle controindicazioni impianti zigomatici generali troviamo le medesime di qualunque forma di implantologia tradizionale. Sono sconsigliati nell’eventualità di malattie sistemiche e neoplastiche non compensate, ma anche nell’eventualità di abuso di fumo, alcol o droghe. A queste vanno ad aggiungersi malattie psichiatriche gravi, cattive abitudini igieniche, bruxismo.

Qualora dovesse presentarsi sinusite acuta, è indispensabile risolverla prima dell’avvio della procedura che porta all’applicazione dell’impianto. Cambiano le cose per quello che riguarda la sinusopatia cronica asintomatica. Questa può essere risolta con chirurgia funzionale dei seni paranasali in un momento precedente o in concomitanza dell’impianto zigomatico.

Chirurgo implantologo con alle spalle decenni di attività professionale, il Dr. Cesare Paoleschi conduce un’attenta valutazione della situazione del paziente e quindi della sua idoneità all’intervento. Un processo di analisi che tiene conto dei precedenti trattamenti estetici pertinenti le regioni malari.

È dal vaglio del chirurgo che dipende l’eventuale applicazione del carico immediato, che prevede la collocazione di nuovi denti fissi sull’impianto nello spazio di 24/72 ore dall’intervento. Per quello che riguarda i parametri pertinenti troviamo la quantità di osso e la densità ossea.

Ulteriori controindicazioni impianti zigomatici. Se il paziente è caratterizzato da una ridotta densità ossea, che può determinarsi ad esempio per fenomeni di osteoporosi, solitamente viene evitato il carico immediato. Perché diventa complesso conseguire un’eccellente stabilità dell’impianto.

Perché sottoporsi al test MELISA

Quando si parla di controindicazioni impianti zigomatici non andrebbe sottovalutata la presenza di allergie. Prima di procedere con l’operazione implantologica può infatti rivelarsi utile il test MELISA (Memory Lymphocyte Immuno Stimulation Assey). Questo consente di scoprire se il paziente è allergico al titanio delle viti.

Il test va ad intercettare l’eventuale presenza di cellule del sistema immunitario che hanno una reazione a fronte di tracce di un certo metallo, determinando reazioni di ipersensibilità.

Non solo impianti zigomatici complicanze: chi può sottoporsi all’intervento

Il problema della perdita dei denti è correlato all’età e con l’incremento dell’aspettativa di vita interessa un pubblico sempre più ampio. Purtroppo l’edentulismo produce ripercussioni sia dal punto di vista delle relazioni sociali, sia per quello che riguarda la percezione che l’individuo ha di sé. Le modifiche all’estetica sono oggettivamente rilevanti, cui si aggiungono le complicazioni che riguardano masticazione e digestione.

L’implantologia zigomatica permette, nello spazio di pochi giorni dall’operazione, di trovare una soluzione per quanti non dispongono di adeguato osso al mascellare, collocando una protesi fissa.

Possono approfittare di questa opportunità quanti hanno una profonda atrofia ossea o coloro che sono affetti da grave malattia parodontale, ma anche chi ha subito perdite ossee per effetto di eventi traumatici. Si tratta di impianti che implicano un ancoraggio al processo zigomatico e consentono, a meno che non vi siano imprevisti, l’attuazione del “carico immediato”.  

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